Ciao Gianmario ed Elisa, innanzi tutto volevamo ringraziarvi per essere qui con noi.
Come vi siete trovati ad essere coniugi e coautori?
Ciao e grazie!
Ci siamo conosciuti all'università (siamo entrambi laureati in fisica), ma all’epoca ci siamo considerati poco. Quando poi, diversi anni dopo, ci siamo riincontrati è sbocciato qualcosa e abbiamo deciso di metterci assieme (Nota di Elisa: LUI ha deciso di metterci insieme!), forse anche per colpa di una forte vena creativa condivisa.
Siamo appassionati di giochi da tavolo e di ruolo, libri, enigmistica e di avventure a bivi, da topolino fino a lupo solitario, e l’idea di creare assieme giochi è nata… per gioco!
Le prime avventure sono nate come regali per i nostri amici, in occasione di compleanni e anniversari, e ci siamo divertiti a renderli protagonisti di vicende strampalate e divertenti dai finali multipli. Gianmario aveva sempre avuto la passione per la creazione di narrativa e giochi, e l’idea di Elisa di finalizzare questa attività ad amici e occasioni specifiche ci ha aiutato a concretizzare e portare a termine i primi progetti. E’ stata un’ottima palestra per imparare a rispettare delle scadenze senza particolari pressioni, ma con uno scopo chiaro e focalizzato.

Per chi ci segue e non lo sapesse, cos’è librogame?
Un librogame è un tipo di avventura a bivi.
Le avventure a bivi sono una forma di narrativa che permette al lettore, che spesso si identifica nel protagonista, di compiere, in vari punti della storia, delle scelte in grado di alterare l’evolversi della narrazione: si tratta di dinamica nota che è stata ripresa a piene mani da numerosi videogiochi.
Meccanicamente, la biforcazione della storia avviene andando a leggere differenti parti del libro (tradizionalmente, paragrafi numerati) in base alla scelta compiuta e modificando così l’avventura vissuta.
Sopra questa struttura narrativa, il Librogame aggiunge un comparto ludico: elementi come punteggi, combattimenti, parole chiave e tiri di dado contribuiscono alla direzione che prenderà la storia.
Per una spiegazione più approfondita, abbiamo avuto l’occasione di tenere assieme una conferenza a Lucca Comics & Games 2021 sul librogame come strumento didattico che potete recuperare su profmarrelli.it

Come siete passati dall’hobby alla pubblicazione professionale?
Abbiamo deciso di metterci alla prova, partecipando assieme al concorso FoglioGioco2019 organizzato a Play Modena: il bando richiedeva un gioco che occupasse un foglio A4.
La nostra idea di un gioco molto breve e colorato, per due giocatori (uno da ogni parte del foglio) e adatto a ogni età, è stata premiata con la vittoria e la successiva pubblicazione come extra ne “Il Sabba Nero” di Trenti.
In seguito abbiamo deciso di partecipare al Trofeo Teseo con il Corriere di Camelot che, pur non avendo vinto, è stato adocchiato da Claudio di Vincenzo di Edizioni Librarsi per poi essere pubblicato nella sua versione estesa attualmente in commercio.

Partiamo proprio dal titolo: perché il Corriere di Camelot?
Volevamo produrre un gioco che fosse accessibile in modo facile e veloce, anche perché il Trofeo Teseo per il quale il racconto era originariamente destinato, aveva un limite molto stringente sulla lunghezza del testo (motivo per cui la versione pubblicata ha ricevuto notevoli migliorie e ampliamenti).
Abbiamo così deciso di affidarci a un universo narrativo, quello del ciclo arturiano, che non avesse bisogno di presentazioni: tutti hanno una vaga idea di chi siano Artù, Merlino e Lancillotto.
Nell’ottica della pubblicazione, poi, questa accessibilità si è rivelata un ulteriore vantaggio, permettendo al libro di rivolgersi a un pubblico più ampio e che non sia necessariamente appassionato di una particolare saga fantastica.

Quali sono le caratteristiche peculiari di questo Librogame rispetto ad altri?
Per la sua natura di minigame, il corriere di Camelot si presta ad essere giocato come introduzione ai librogame per chi volesse affacciarsi a questo vasto mondo. Presenta inoltre un sistema originale di evoluzione della storia: il personaggio, messaggero di re Artù, si trova a dover affrontare una doppia crisi, ovvero la scomparsa del sovrano e l’imminente arrivo di un’armata di mostri.
Per farlo ha quattro giorni a disposizione, nei quali si muoverà in lungo e in largo nel regno di Logres, andando ad esplorare sette differenti luoghi.
La peculiarità del libro è l’estrema rigiocabilità: infatti l’ordine nel quale vi addentrerete nelle varie location e la scelta di esplorarle di giorno o di notte varierà drasticamente l’evolversi degli eventi.
Dopo che avrete affrontatoi primi quattro giorni, il libro presenta un epilogo che, in base alle decisioni che avrete preso, vi traghetterà fino a uno degli otto differenti finali, alcuni più facili da ottenere e altri più difficili.
Sarà quindi possibile collezionare ognuno dei finali, giocando e rigiocando il libro fino a vedere tutte le possibili diramazioni della storia: per rendere piacevole questa esperienza, la struttura stessa del gioco, con regole snelle e combattimenti immediati, permette di giocare un’intera avventura in 40-45 minuti alla ricerca dei finali più sfidanti, e contemporaneamente si presenta come un’esperienza leggera e accessibile per un neofita.

Siete entrambi fisici: secondo voi questa incursione nell'ambiente della narrativa è stata un'esperienza scorrelata dal vostro background scientifico oppure ritenete che questo abbia influito sul risultato nonostante la tematica classica?
Siamo molto convinti del grande valore dei nostri studi, anche in un ambito apparentemente così lontano.
Uno degli elementi importanti nella progettazione di un gioco è infatti l’analisi dei vari elementi e di come essi interagiscano fra loro: personalmente crediamo che una delle caratteristiche più soddisfacenti del Corriere di Camelot sia proprio la capacità di fornire numerose differenti narrazioni a partire da un numero contenuto di elementi di gioco come luoghi, strade, paragrafi e parole chiave.
Questa peculiarità è stata ottenuta sfruttando al meglio la capacità di interagire di tutti questi elementi, in maniera molto simile a come si affronta un problema in fisica!